Cenni storici

Il modello strategico nasce da una sintesi evolutiva tra:

  • Le teorie sistemiche;
  • Il costruttivismo radicale, alla base del quale vi è il rifiuto di qualsiasi forma di assoluto o verità indiscutibile;
  • Gli studi sugli effetti della comunicazione portati avanti dal gruppo di Palo Alto, capeggiato da Watzlawick, Beavin e Jackson e teorizzati nell’opera “Pragmatica della comunicazione umana” , considerata una pietra miliare della psicologia del ‘900.
  • Gli studi sulla comunicazione uomo-animale capitanati da Gregory Bateson e il suo gruppo di ricerca multidisciplinare, di cui facevano parte personalità come Kurt Lewin (che teorizzò il modello della ricerca-azione), il fisico e matematico Von Neumann (il quale diede contributi fondamentali a numerosi campi e in particolare alla teoria dei giochi; il biologo Von Bertalanffy, fondatore della teoria generale dei sistemi; lo psichiatra Diner, appassionato di logica matematica e della teoria dei sistemi; l’antropologa Margaret Mead, famosa per i suoi studi interculturali su genere e personalità. Il gruppo di Bateson, con la collaborazione di D.D. Jackson, applicò i principi della cibernetica e i contributi dell’antropologia all’ambito della comunicazione umana e nello specifico al complesso sistema di relazioni disfunzionali presente all’interno di famiglie con un membro patologico, formulando così la teoria del “doppio legame”, uno dei primi contributi sull’eziologia della schizofrenia. Da questi studi prese avvio l’approccio di terapia sistemica e familiare, nel quale venivano impiegate tecniche paradossali come la “prescrizione del sintomo”.
  • L’approccio cibernetico di Heinz von Foerster, che dimostrò come ogni sistema fosse regolato da complessi meccanismi di feedback e retroazione;
  • Gli studi di Milton Erickson sull’ipnosi senza trance e la sua applicazione clinica. Erickson può essere ritenuto a tutti gli effetti il padre della terapia strategica, in quanto i suoi studi sull’ipnosi e il potere del linguaggio suggestivo e la loro applicazione in ambito terapeutico sono alla base delle tecniche e strategie utilizzate nell’approccio strategico.

A partire dagli anni ‘60, gli studi sistemici interazionali sulla comunicazione e il lavoro di Milton Erickson (grazie al contributo dei suoi allievi come John Weakland, Jay Haley, Dick Fisch, Arthur Bodin e Virginia Satir), si intersecarono dando vita al modello teorico-applicativo di Brief Therapy del Mental Research Institute di Palo Alto.

Nei primi anni ’80, un giovanissimo Giorgio Nardone, ricercatore facente parte di un progetto teso a studiare l’epistemologia di tutti i modelli clinici e di psicoterapia esistenti, vinse una borsa di studio che gli permise di studiare dal vivo il modello di Brief Therapy utilizzato dal gruppo di Palo Alto, l’unico approccio che, in base alle ricerche svolte, risultava al tempo stesso affidabile, attendibile e realmente applicabile.

Grazie al suo talento, intuito, creatività e rigore, Giorgio Nardone divenne in brevissimo tempo l’allievo prediletto ed erede di Paul Watzlawick, col quale, nel 1987, fondò il Centro di Terapia Strategica di Arezzo, Istituto di Ricerca, Training e Attività Clinica attualmente riconosciuto come Centro di eccellenza e innovazione a livello internazionale.